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      Ei deve molte volte, quel che non è, e non intende di eseguire, far a quella spia ch'egli suppone doppia, credere, e travedere, onde per tal modo venga il nemico sù de' suoi veri progetti, tratto in inganno, quindi baloccarlo, ed a fare movimenti a lui favorevoli, condurlo.
      Essere persuaso dovrà, il condottiero e sempre tener fisso in mente, che tutt'i mezzi per deludere il nemico messi in uso, saranno contro di lui eziandio da quello adoperati. Mestieri dunque saragli di andar guardingo, e con somma cura, perspicacia, e cautela prendere a tempo le necessarie misure, acciocchè riescano i suoi efficaci, e vadino quelli dell'avversario a vuoto. Sul particolare delle informazioni, d'inoltrarci ommetteremo, essendo cose già da quasi tutti conosciute, e per così dire comuni; ed anche, di entrare nella disquisizione, ed enumerazione dei moltissimi particolari relativi a quanto coi prigionieri, coi mercanti, viaggiatori, stranieri, ed altri, che vengano dalla parte nemica, debba farsi, tralascieremo, tacendo altresì(212) delle corrispondenze da tenersi nel paese occupato dai nemici, degli interrogatorj, dei disertori, tutte cose ben note; e conchiuderemo con dire, che nè agl'informatori, nè agli agenti salariati, nè alle spie, nè ai disertori, nè agli altri, a nessuno infine dovrà intera fede prestarsi, ma dalle disposizioni, e relazioni di molti di quelli separatamente interrogati, ed accuratamente esaminati, quando tutti in una asserzione combinano, il condottiero potrà con dubbiosa credenza, prendere la conveniente norma, finchè poi, da fatti palesi, vengagli il principio dell'indicata operazione manifesto.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508