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      Figlia del tempo, e delle disgrazie, la vecchia esperienza, ci dimostra, dover in generale, quei corpi staccati che noi chiamiamo bande, essere di picciol numero di combattenti, composte. Il solo Mina, per la combinazione di molte avventurose circostanze, che troppo a lungo ci condurrebbe, l'enumerare, dalla metà della guerra in poi, comandava un corpo ben grande di volontarj, che piuttosto, come una colonna volante che irregolar banda doveva considerarsi, e combattè con vantaggio e con gloria. Ma moltissimi condottieri delle bande spagnuole fecero portenti, delusero il nemico in tutt'i suoi sforzi, ed anzicchè insoffribili vessazioni alla patria cagionare, furonle di non poca utilità, mentre, solamente un numero men che grande di partigiani, o volontarj, comandarono. Nulla però o ben poco fecero di vaglia, tostocchè coll'aumento delle loro forze, si resero maggiori, e di quello stesso paese, che in buona fede intendevano difendere, in flagello si convertirono. Imperciocchè, atteso il forte numero dei combattenti della banda, inevitabili danni cagionarongli. Meno atti ad occultare le loro operazioni al nemico, che già non li perdeva di vista, e molte volte imbaldanziti i condottieri dal numero della loro truppa, ad imprese temerarie si avventuravano, nelle quali, moltissimi, a grave pregiudizio della causa publica, restarono vittime. Il celebre Francisquete, e Ventura Ximenes nella Mancha, sin che non capitanarono più di quaranta, o cinquanta uomini, giunsero a sì fattamente il nemico intimorire, che più non osava di attaccarli.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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