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      Il Caracol nell'Estremadura, l'Empecinado in Castiglia, ed altri molti in tutte le provincie di Spagna, di cui il tragico fine, e disastrose rotte sono bastantemente noti, punto non lasciano, sull'esattezza di questa osservazione, almeno nella pratica, da dubitare. Vengono pure da una ben ponderata riflessione, onde viemmaggiormente questa dottrina corroborare, valevoli argomenti, somministrati. Per quanto l'abilitā d'un condottiero di banda, estesa esser possa, non sarā egli mai, atto a ben maneggiarla, nč potrā quelle cose praticare a che debbono essere tali corpi, esclusivamente dedicati, se si trova la banda molto numerosa. Essa non deve dar battaglie, attaccare grandi masse, nč apertamente assaltare le fortezze. L'unico fine delle bande non debb'essere, che di stancare il nemico, tenendolo in continua agitazione, sforzarlo a star sempre concentrato, ed astrignerlo a che, per la pių semplice, per la minima delle operazioni, debba dal suo esercito, grossi distaccamenti separare.
      Onde possano le bande al debito loro soddisfare, una continua, ed occulta mobilitā loro č necessaria. Ora, come potranno queste, se forti in numero, fare nascostamente ciō che loro convenga, quante volte presentando al nemico un'oggetto visibile il nemico stesso, forze bastevoli per incagliarle e quindi annichilarle, loro opporrā certamente? Come sarā nascosta la marcia di una truppa, che a ragion del suo numero non si potrā in un bosco, in una casa di campagna, od in una caverna, durante il giorno, alla coperta ricoverare?


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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