Contuttocciò un'altra maggior difficoltà loro presentavasi, e quella si era di trovar cavalli, perchè neppur uno dal governo spagnuolo ne potevano sperare. Pochissimi fra loro, siccome proscritti, avevano danari sufficienti per comprare il proprio, anzi molti trovavansi, d'ogni mezzo per montarsi, mancanti. Essi dunque al modo il più difficile, ma il più guerriero, il più ardito, ma il più efficace, ricorsero. A piedi collo schioppo alla mano nelle file del battaglione, la cavalleria apostolica furiosamente assalivano, l'uffiziale, o soldato nemico scavalcavano e sul posto trafiggevano. Quindi del suo cavallo, arnesi, armi, e taglia s'impadronivano; così a poco a poco, a misura che le scaramuccie, ed i combattimenti si succedevano, il corpo formavasi dei lancieri italiani, ed ingrossava. Altri cavalli poscia comprati coi fondi ricavati dal bottino, che tutto intiero a quell'uopo si destinava, agli acquistati colle armi aggiugnendo, un corpo sorse d'uffiziali volontarj lancieri maravigliosamente in breve tempo formato, ed ordinato, che fù sempre da quanti Spagnuoli, e nemici stessi lo viddero, per valore, energia, e sveltezza in agili fazioni dimostrata, come per l'elegante assisa, che i volontarj adornava, da tutti sommamente apprezzato, e stimato. Eccone abbastanza, per la formazione delle bande di cavalleria. Presso del condottiero supremo, e di tutt'i condottieri principali. vi sarà un numero di volontarj a cavallo, disarmati, e vestiti alla foggia dei contadini, della provincia, i quali serviranno per portare gli ordini verbali, o scritti in cifra, da una banda all'altra etc.
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Spagnuoli
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