Da ciò ricavasi, che in rivoluzione, e sopra tutto nella guerra per bande, il nome non è niente; e solamente le qualità personali sono, ed esser debbono, apprezzate. Quelle sole, in quel tempo, aprono alla persona, il cammino a quel grado, o posto, che per propria virtù giustamente gli spetta. Uomini della più bassa origine, divennero in Ispagna capi attivi, ed intraprendenti, un bifolco, un pastore, un pentolajo, fra i principali condottieri di bande, in quella penisola si dimostrarono. Il Manco, ossia il zoppo, il Marchesino, il Medico si resero non men celebri di quelli. Il dottore Rovira, e l'avvocato Uobera, in Catalogna, oltremodo si distinsero; Don Giuleano Sanchez possidente, era nella vecchia Castiglia, e nel regno di Leon, il terrore dei Francesi; il notajo Don Ventura Ximenes, lo era tra Badajoz, e Toledo; il contrabbandiere Longa, in Aragona; e quindi Don Giovanni Martino, detto l'Empecinado, da Massaro divenne il miglior maneggiatore di sciabola, che in Ispagna esistesse. E fù colui che dai monti di Guadalaxara, portò le sue armi in ogni parte della penisola, che rese vani tutti gli sforzi dei Francesi in Madrid, per distruggere la sua banda, e mise in forse la vita dell'intruso re Giuseppe, in una imboscata, che gli tese a Cogolludo. Finalmente, oltre tanti, e tanti altri che citar potremo, ma che lasciamo pe' ristretti confini da noi al presente trattato prifissi, fra quelli non meno valorosi, che utili al loro paese, citeremo il Cid, il Lara di quell'epoca, l'attivo, l'intraprendente Espoz y Mina, che per le sue gesta in Navarra, dovrà sempre da chiunque voglia conoscere i doveri, ed il procedere di un vero, ed utile condottiero di bande in favore della patria, essere, qual prototipo, riguardato.
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