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      Ei non deve aver nulla nel suo equipaggio che possa incommodarlo o farlo nel cammino ritardare; un(273) antiguardo onde perlustrare il paese, ed un retroguardo, per impedire che i volontarj s'arrestino, lascino dei vacui nella colonna, predino nelle case, nei giardini, nelle vigne, etc., sono del tutto necessarii. Può il condottiero stare alla testa, al centro, od alla coda della banda, ciascuno degli uffiziali, alla testa delle rispettive porzioni di truppa da loro comandate. Debbono i fianchi essere da corridori estratti dalla banda cautamente esplorati. Le strade scoscese, ed aspre, saran le prescelte, perchè meno esposte, e meno all'inseguimento del nemico soggette. Puossi bensì nel piano, sù di molte colonne di fronte, marciare, locchè aumenta la rapidità dei movimenti, ma sui monti è necessario che quelle sieno al minor numero possibile ridotte. Le alture, le vette, le sommità, dalle quali si possa scoprire il nemico, senza essere veduto, onde siano coperti i nostri movimenti, esser debbono dal condottiero preferite, che dovrà parimenti evitare d'inoltrarsi nei burroni, negli stretti, nelle valli, dove possa essere veduto, e non vedere il nemico. Con aspri, ed inopinati attacchi, si può costringere l'avversario a movimenti circolari, a disposizioni d'attacco, e guadagnare un giorno di marcia, per allontanarsi da lui. Sono questi precetti per la riescita di qualunque marcia, contro marcia o ritirata, essenzialissimi. Ma non potrebbero mai queste, bene eseguirsi, ed avere un favorevole risultato, se i volontarj non si trovano essere ai nemici, che si debbono combattere, di gran lunga, nel camminare, migliori.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508