Questa contro marcia, in parte, notturna, di circa settanta miglia, per balze, dirupi, e cammini scoscesi, effettuata nel periodo di sole diciott'ore, salvò il convoglio, e sarà sempre, stupenda, e degna di grand'encomio pel generale che la ideò, e per la truppa, che la sostenne, da ognuno considerata. Non meno comandevole anzi di maggiore elogio, meritevole, si è la marcia pure dal generale Milans, alla testa d'un corpo d'Italiani, e Spagnuoli eseguita, che da Matarò, scortando un convoglio di muli carichi, passando per aspri cammini, e dirupi, si portò per marcie circolari, da Matarò fino a Vich, e percorse in vent'otto ore di marcia più di novanta miglia di seguito. Poscia i volontarj, digiuni, assetati, e sfiniti, dovettero, tosto giunti alla distanza di quattro miglia da quel paese, venire alle mani col nemico, ed allora duecento Italiani, e quattro cento Spagnuoli, sconfissero, e misero in piena rotta approssimativamente sei mila faziosi(275) apostolici. Questa marcia straordinaria non meno, che il successivo combattimento, in che tanto risplende il valore Italiano, ci prova la loro attitudine in questo genere di guerra. E che non avremmo noi da aspettare, se tanto fecero in una terra straniera, quando per la patria, pegli amici, pei parenti, per la felicità dei loro compatrioti, a combattere intraprendessero? Tosto che le bande commincieranno a prendere incremento, e così dar ombra ai nemici, non v'ha dubbio che questi da Italiani esecrabili, ajutati, (i quali per agevolar loro la conoscenza del paese, infelicemente non mancheranno) formeran tosto il progetto di dar loro la caccia, come agli orsi, ed alle pantere, e disegneranno di rinchiudere tra le montagne, quelle bande che più saranno rinomate.
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