Mina, come buon condottiero, n'ebbe sollecita, ed esatta informazione, e tutti gl'ingannò; portandosi rapidamente ad Zruzozqui. Caffarelli non tralasciò di seguitarlo fino ad Artieda, situata ad un'ora e mezza di distanza. Nulla dimeno, malgrado tutta la perspicacia, e la velocità, non potè, il prode condottiero, evitare il giorno dieciotto di giugno, sulla strada d'Aoiz, di scontrarsi colla colonna di Caffarelli. Presa immediatamente una buona posizione sopra di alcune vantaggiose sommità, respinse con tanto vigore, l'attacco del nemico, che gli ammazzò più di trecento uomini, ed ebbe, con questa vittoria, un giorno di respiro sù de' suoi persecutori guadagnato. Gli venne il giorno 20 a notizia, che Reille si era di nuovo unito a Caffarelli con lo scopo di venire ad un combattimento decisivo. Allora Mina, come quello, che conosceva di dovere per certo avere il peggio in un combattimento cercato da quei generali, si decise a sparpagliare la sua piccola forza, ed in quel modo le probabilità di guizzargli dalle mani, vieppiù moltiplicare. Mandando Cruchaga con la terza parte delle sue forze, nella direzione di Roncesvalles, egli, cogli altri due terzi, marciò alla volta di Zubiri. Ei seppe, cammin facendo, che i Francesi erano stati in Aoiz al numero di 6000 fanti e 700 cavalli; e che in quel momento erano così disposti, cioè, che 4000 marciavano sopra Zubiri, che altri 2000 con 400 cavalli eran diretti verso la città di Uroz; che Reille con 300 cavalli erasi portato a Pamplona, che inoltre(276) 200 uomini reduci dalla scorta dei feriti, erano pure, con un rinforzo di munizioni, avviati verso Zubiri.
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