Facendo lunghissime marcie, onde prevenire l'avviso, che avrebbe potuto ricevere il nemico, riuscì a passare i fiumi Luenca, e Gallego, senza opposizione. Ma quando si trovò nel distretto de Las Cinco Villas di Aragona, egli conobbe, che i Francesi da Barbastro, ed Huesca, erano stati in osservazione de' suoi movimenti e riunivansi, per tagliare a pezzi la sua colonna. Allungò allora le sue marcie, prese una deviata direzione, in modo che quelle divennero circolari, e non marciò che di notte. Malgrado tutte queste saggie precauzioni, non potè schivare di essere attaccato a mezza notte nelle vicinanze del villaggio di Luesca senza sapere da qual forza. Ma pur egli conobbe che il fuoco veniva dal villaggio e da un'altura che dominava il terreno, per dove la colonna passava. Gasca, d'animo forte, voleva continuare la marcia e ad ogni evento, coll'avversario cozzare; ma la colonna esitò. Essa si confuse, e non fù più possibile al condottiero d'impedirne la fuga, e lo sbandamento. Nulla dimeno, giudizioso e previdente, ei colse prima che quello si affettuasse, un'opportuno momento, per indicare un luogo non praticato, dove ciascuno, o per individuo, o per truppa, dovesse nel termine di tre giorni riunirsi. Ciò stabilito, egli pure con soli dodici uomini prese la fuga. La ritirata fù precipitosa, ognuno pensò alla propria salvezza. Nulla dimeno, al terzo giorno, tutti all'indicato punto di riunione, in un luogo circondato da boschi, alle falde di un monte si ritrovarono. Appena che la colonna tornò a marciare, un corpo di mille fanti e trecento cavalli, sotto agli ordini del generale Polacco Clopiski, s'affrettava ad impedirgli il passo del Gallego.
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