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      In varie maniere, sopra ponti fissi di pietra, o di legno, o sopra ponti di barche, o zattere, o al guado, si possono i fiumi valicare. Difficil cosa sarebbe per le bande, il passaggio d'un ponte, a viva forza impedire, quantunque impossibile in varie occasioni, non sia da giudicarsi. Non potendosi però, una eguale, o superiore forza disciplinata opporre a quella, che il valico ne intraprende; non si potendo in ben costruiti trincieramenti in fronte, all'imboccatura del ponte, rimanere; i soli modi per noi possibili, atti per impedire al nemico di passare il fiume in qualunque maniera lo tenti, sia sopra ponte, sia al guado, sono i seguenti. Primieramente il ponte pel quale l'avversario deve passare, non potendosi con regolar metodo difendere, converrà che si faccia saltare in aria, prima, che quegli alla vista del medesimo si presenti. Potransi pure praticar delle mine in modo, che al passar del nemico, quando la truppa si trova dissopra, scoppj, e si spacchi. Ma siccome gli avverrà di frequente, d'essere in penuria di polvere per ciò eseguire, si dovranno allora, se il ponte è di legno, segare le travi, o se si trova essere di mattoni, o di pietra, in altro modo, tanto una parte indebolirne, che non possa il peso della colonna nemica, sostenere, ma che rovini, e repentinamente cadendo, quella malefica razza si sprofondi, e sotto rottami dello sfracellato ponte, pel bene d'Italia, nel fiume irremissibilmente si affoghi. Non potendosi avere il tempo di fare i sopra menzionati preparativi, si renderanno inutili i ponti, collo distruggere due, o tre archi di seguito.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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