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      Questa generosa risoluzione diede il tempo ai militarisbandati, di riunirsi, e di recare al nemico, nell'avvenire, gravissimo danno.
      Onde impedire, che il nemico passi un guado, si dovrà, in primo luogo, aver cura di far gonfiare il fiume in quel luogo stesso dove si suppone ch'egli lo voglia passare, in modo, che straripino le acque. E se il fiume si trova vicino a qualche palude, si faranno argini, o chiusure al dissotto del guado, affinchè l'acqua, essendo contenuta, si gonfi al luogo destinato. Si possono pure gettare nel fondo, triboli; piantare piuoli, che siano gli uni lunghi, gli altri corti; tavole ripiene di lunghi chiodi, erpici, strascini, scavare dei pozzi, e gettare grossi tronchi d'alberi. Oltracciò puossi colla zappa rendere più erta la ripa, che si trova dalla parte, a quella del nemico opposta. Quanto alle operazioni militari della banda, per difendere il passaggio, dovranno quelle essere le stesse di ciò che si è detto rispetto ai ponti.
      Avendo brevemente accennato il modo di difendere il passaggio de' fiumi, sù di che poco ci siamo diffusi, quelle nozioni, alla guerra tattica parimenti appartenendo, tratteremo pure in iscorcio del modo, di che debbano le bande usare per tragittarli.
      Non dovrà mai un condottiero avventurarsi a passare un ponte o guado dai nemici regolarmente difeso, se a ciò dalla necessità non trovasi costretto, ed allora solo, scagliandosi in mezzo di loro, con impareggiabile ardimento, abbagliandoli colla sua temerità, egli potrà, in un felice successo, fondatamente sperare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





Oltracciò