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      Ma dovrà sempre preferire a passarli al nuoto, o con marcie, contro marcie, ingannando il nemico, trovare ponti, o guadi, che non siano da quello calcolati, e difesi. Senofonte, al libro primo delle Spedizioni di Ciro, dice che in quel tempo, i soldati passavano l'Eufrate sù di certe zattere ch'essi medesimi portavano con loro, ed in un momento, all'occasione, costruivano, e nel modo seguente si spiega: "Ogni soldato portava con sè una pelle, che gli serviva di coperta. Dovendo passare un fiume, la empiva di fieno, o paglia, o d'altre materie leggiere, quindi ognuno, la sua coperta ripiena, con quella dell'altro compagno, cuciva, e ne aggiungevano assieme tutte quelle che necessarie credevano per formare una zattera, in modo fra loro combaciate, che l'acqua non potesse bagnare il fieno. Sopra queste, essi passavano commodamente i fiumi, e trasportavano i loro viveri." I Keleck coi quali in oggi ancora si passa l'Eufrate, sono fatti quasi nello stesso modo. La pratica d'un simile uso, quanto non faciliterebbe il valico dei fiumi? Esiste forse alcuna cosa di più portatile d'un otro vuoto? Esiste cosa il di cui peso sia meno considerevole di quello d'un otro gonfiato di paglia, o d'aria? Egli è ben vero, che le schioppettate potrebbero facilmente quella sorta di zattere affondare; ma non cesserebbero di essere sempre utili pel valico dei fiumi a distanza del nemico. Ed inoltre, potrebbero sempre separatamente servire, onde ajutare le bande sì a piedi, che a cavallo, quando per passare i fiumi a nuoto, si dovessero in quelli slanciare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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