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      Riescì tale disposizione perfettamente: le truppe francesi, che si erano avanzate per più d'un miglio, furono tosto, pel terrore cagionato da Gorriz, frettolosamente richiamate; cadde alla cieca il governatore della piazza, nella fossa scavatagli, e credendo che tutta la banda di Mina fosse, dov'era Gorriz, e le altre strade fossero sicure, fece alla volta di Vittoria, un convoglio di sessanta carri, con munizioni e vettovaglie, nel momento partire. Era quello, scortato da duecento uomini, e ad un'ora approssimativamente d'intervallo, era da altri mille, seguito. Trovavasi Mina, quando seppe la partenza di quel convoglio, a tre ore di marcia, distante dalla posizione conveniente per attaccarlo, coi volontarj digiuni. Ei lasciò Cruchaga, il suo secondo in comando, col corpo principale della truppa, e si mise coi cavalli, e due compagnie di fanti, a dirittura in marcia. Ma, per quanto sia stata quella, precipitosa, il convoglio aveva già il luogo, dov'egli intendeva di attaccarlo(286), trapassato. Nondimeno la cavalleria corse a tutta briglia sopra la scorta, e quella, siccome contava sulla(287) forza maggiore, che a corto intervallo la seguiva, e sull'assistenza eziandio della guarnigione di Zurzun ch'era solamente quasi mezz'ora da quel luogo(288), distante, abbandonò i carri, prese sopra d'una vicina sommità, conveniente posizione, e preparossi alla difesa. Impadronitosi Mina del convoglio, non ebbe tempo di compiutamente distruggere la scorta. Era importante assicurarsi delle munizioni assai più, che l'acquisto d'un richissimo bottino, per lui preziose.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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