Pagina (326/508)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
     
      CAPITOLO V.
     
      DIFESE DI STRETTI E BURRONI. - SORPRESE. - SCARAMUCCIE E STRATAGEMMI.
     
      In una guerra che per lo più, negli alpestri monti, negl'intricati boschi, in asprissimi dirupi, ed interminabili abissi devesi di continuo alimentare, non sarà difficile, che ben sovente il condottiero s'incontri nella necessità di opporre al varco degli stretti, burroni etc., una valevole difesa. Prima di eleggere il luogo dov'egli intenda di contrastare il passaggio al nemico, dovrà ben bene, il sito calcolare, ed accuratamente osservare, se si trova in maniera situato, che l'avversario non possa, girando la sua posizione, al di là, per altre parti, trasportarsi, e rendere, per tal modo, di niun effetto i suoi preparativi, ed inutile la sua permanenza in quel luogo. Qualora sulla stessa linea de' monti, uno, o varj passaggi esistano, dovrà il condottiero, se la sua forza non è sufficiente, mettersi con altre bande d'accordo, affinchè vengano quelli, parimenti difesi. Supposto dunque che il nemico, per procedere innanzi, o indietro, a seconda delle militari operazioni da lui divisate, debba necessariamente passare per quello stretto, si porrà il condottiero in misura di opporgli una vigorosa resistenza, respingerlo, ed impedirlo, se potrà, od in caso contrario, fargli la riuscita di quel tentativo, a carissimo prezzo, pagare. Cercherà la banda, per prima essenzial cosa, d'impossessarsi delle sommità dei monti, perchè difficile, anzi impossibile crediamo, che possa da una banda, uno stretto in pianura chiusa da un bosco, paludi, o canali, con molto frutto difendersi, rovinerà il cammino, pel quale dovrà giungere il nemico, onde spossarlo, e ritardargli la marcia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508