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      Gli agguati, come di sopra abbiam, detto, non sono che sorprese di piede fermo, e difficilmente di queste, senza che all'agguato la mente si rivolga, tener puossi ragionamento. Ma siccome in un'altro capitolo, già ne abbiamo a lungo trattato, ci contenteremo di esporre un solo esempio, pure da quella celebre guerra dell'independenza, da noi estratto.
      Il condottiero Cuesta nella Estramadura, come quello, che conosceva benissimo il terreno di tutt'i monti della provincia, e che di buoni informatori si serviva, seppe, che una divisione di cavalleria, ed altra di fanteria francesi, marciavano(304) da Taraicejo in direzione del Puente dell'Arzobispo. Agguatatosi nei monti di Guadalupe, spiò la favorevole occasione, e come vidde, che il generale Maricy comandante di quel corpo d'esercito, marciava co' suoi ajutanti di campo, nell'intervallo delle due divisioni(305) le quali per l'asprezza, ed angustia del cammino si trovavano ad una certa distanza l'una dall'altra; quatto, quatto, nascosto in uno stretto, dietro una siepe lo stette ad aspettare; lasciò sfilare tutta la divisione di cavalleria davanti a lui senza fiatare, nè lasciarsi vedere, e tosto, scoperto il generale, si slanciò ferocemente sopra di lui, ed in un co' suoi ajutanti che lo vollero difendere, lo mise a pezzi, e soddisfatto, nascondendosi di bel nuovo, la disperazione dei comandanti dei corpi d'ambe le divisioni, che non potevano vendicare la morte del loro comandante, Cuesta rimase, con sommo giubilo, ad osservare.
      Sono la sorpresa, l'agguato, e lo stratagemma, le più ordinarie operazioni in questa guerra, da praticarsi.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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