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      Ripeteremo dunque, che debbono essere le scaramuccie, in questa guerra frequentissime, che al condottiero conviene essere il primo a tentare, ed in quel modo fino alla fine, perseverare.
     
     
     
      CAPITOLO VI.
     
      DIFESA DI UN PUNTO CIRCONDATO DA NEMICI.
     
      Non rade volte accaderā, nella guerra d'insurrezione per bande, ai condottieri di trovarsi in qualche punto da ogni parte circondato da' nemici. In fatti, siccome nel numero si trovan costoro di molto maggiore alla forza della banda, ed una data porzione del territorio irradiano, per quanto astuto e previdente possa essere il comandante di essa, non gli sarā sempre dato di poter perfettamente conoscere, in tutto il tempo della guerra, quanti piccoli movimenti, quanti giri e contro giri, ognuna di quelle colonne esegua, o sia per eseguire. Egli č certamente di chi ha il carico di condurre una banda, principal dovere di averne sempre le pių esatte informazioni, ma ben sovente accade, che sono gl'indispensabili mezzi per procurarsene, affatto mancanti. Ed ecco allora, senza colpa di chi dirige, mal sicura la posizione della banda, circondata da ogni parte, e nella situazione di dovere, o con molta avvedutezza, guizzar di mano al nemico, o con un'eroico ardimento cimentarsi, ed a traverso le contrarie file, aprirsi, colla forza, un passaggio, o con stoica(312), ed ammirabile fermezza, ogni sua ultima speranza nel acciaro riponendo, sul luogo stesso assalito, strage orribile degli aggressori facendo, eroicamente morire, col vendere a sanguinolento prezzo quella vita del tutto alla santa causa, consagrata, e che nč ad un condottiero, nč ad un volontario, sarā mai permesso, con ignominiose operazioni, di conservare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508