Quelle fortezze nelle mani della nazione cadranno, o al primo scoppio dell'insurrezione, o dopo d'essersi stabilito il governo provisionale. Se nel primo caso, ai condottieri principali e particolari operanti nella provincia e circondario, la cura di provvedere alla loro difesa, senza dubbio appartiene. Se nel secondo, sarà dovere dei consigli, assemblee, consulta etc., coi mezzi forniti dalla provincia, o dall'intero stato, di sostenerle e difenderle.
Se una piazza isolata senz'abitanti, fia che venga della forza nazionale militare, in potere; dovrassi, secondo i principj della guerra regolare, sostenerla, ed ai condottieri dovranno sufficienti difensori presi nella provincia essere aggiunti, che coi militari, secondo il sistema regolare, agiscano ed alla difesa concorrano. Se fosse il presidio numeroso ed aumento non comportasse; una competente parte dell'antica guarnigione, con nuovi giovani dall'entusiasmo guidati, scambiar con destrezza converrebbe, e la parte uscente, per separati drappelli, ad altri propugnacoli inviare in guarnigione, ed in campo, per bande, disseminare. Dovrà pur essere il comandante persona dabbene e devota alla patria, che goda dell'intera confidenza della nazione, ed aver dee guarentigie di antecedenti fatti che sua fedeltà alla causa e capacità(348) militare, pienamente mallevino. Se abitanti nella piazza vi fossero per contrarj alla buona causa conosciuti, ben bene esser dovranno osservati e contenuti. Ma se all'opposito quelli, com'è probabile, da generosi sentimenti d'amor di patria animati saranno; allora, quantunque sia le precauzioni sempre cosa buona da considerarsi, nondimeno cesseranno di essere d'assoluta necessità, e quegli abitanti che robusti e ben disposti, saranno di fare tutto il servizio eguale alla truppa di linea capaci, in corpi regolari si arroleranno e gli altri abitanti non arrolati nella linea, verranno eziandio, come stanziali, in decurie e centurie ordinati, ed avranno pure i loro luoghi per la defesa in caso di attacco, assegnati.
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