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      Quanti motivi di emulazione per gli uomini che componevano la guarnigione! Potevan essi forse far meno di quelle eroine dell'amor di patria? Potevano essi cedere in valore alle donne? Si osservi presso questo quadro, una difesa alla quale gli abitanti non prendano parte. Essi non pensano che alla loro conservazione, a quella delle loro case ed industria, sollecitano ed anche minacciano il comandante che fa la resistenza prescritta dal suo dovere, ma che gli rovina e porta la distruzione(352) della loro città. Aggiungansi a ciò i loro sforzi, i loro maneggi per disanimare il soldato, ammutinarlo, etc. Qual contrasto! Abbiamo noi per tanto ad asserire, che la difesa d'una piazza non può essere intiera, quando non sia fatto dagli abitanti ajutati dalla truppa regolare? Dobbiam noi assicurare che non ve n'esiste, per poco che siano fortificate, le quali non sieno, in quel caso, suscettibili della più lunga difesa? E che una città come Gerona, non sarebbe mai stata presa, se l'esercito destinato per la difesa di Catalogna, ed in conseguenza per soccorrerla, avesse dimostrato un poco più di vigore, e se il suo morale non fosse stato così depresso, com'era e doveva esserlo, dopo la perdita di quattro battaglie seguite da altrettante rotte? I difensori di Gerona hanno spiegata la massima energia e niente omisero di quanto poteva procurar loro il vantaggio. Ritennero nella piazza trecento disertori napolitani e sempre gli opponevano all'esercito francese sulle breccie e nelle sortite, perchè conoscendo essi la sorte che loro aspettava, se quello fosse vincitore, erano sicuri che avrebbero combattuto con l'accanimento della disperazione: profittarono dell'entusiasmo degli abitanti e se ne valsero con grande vantaggio.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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