Gli uomini, che compor debbono queste colonne, dovranno avere tutte quelle qualità, che ad un militare tattico si convengono: e difficil cosa certamente non sarà di rinvenire in Italia molti di quei valorosi, che possansi al servizio regolare con immenso patrio vantaggio applicare. I duecento mila uomini, che alla gloria ed ai disastri della Francia parteciparono, per anco non sono spenti. Sparsi per tutti gli stati d'Italia, trascinano abbiettamente una miserabile vita. Dai governi attuali, generalmente dispregiati, pochi di essi furono al servizio dei prìncipi che ora tiranneggiano quel paese ammessi, e non pochi di quelli, che nelle pianure della Prussia, della Germania,
di Raab, della Russia, e soprattutto sulle ineguali montuosità della Spagna tanto si distinsero, in oggi, vicini ai loro focolari nell'inopia e forzatamente neghittosi, giacciono fremendo e deplorando la dura sorte, cui vedono l'onore italiano, condannato, ed altro non aspettano se non la favorevole occasione, per islanciarsi nel nuovo arringo di più risplendente gloria, e a prò della patria, per ferocemente lottare.
Altri pure havvene non men valorosi, sebbene forse alcun tanto meno esperimentati, per l'età loro giovanile impediti, nel tempo delle ultime guerre, ad essere compagni degl'Italiani alteri degli allori mietuti ne' campi della vittoria, che da quattordici anni in quà la carriera delle armi, sotto agli attuali tiranni seguirono, e che tanto per le conoscenze tattiche, acquistate, quanto pei loro sublimi pensieri, potranno in quelle colonne volanti, recare inestimabili servigii.
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