Non solo non tenevano a male, ma e' si rallegravano e si gloriavano all'essere chiamate col nome di donne ribelli, in vece di andarsene per le adunate publiche, dove si facevano le feste, ed i rallegramenti, concorrevano a bordo delle navi, ed in altri luoghi, in cui erano tenuti pregioni i consorti loro, i figliuoli, e gli amici, e quivi con modi pieni di cortesia gli consolavano, e riconfortavano. Stessero forti, dicevano, non cedessero al furor de' tiranni; doversi anteporre le prigioni all'infamia, la morte alla servitù; risguardar l'America, i suoi diletti campioni; sperare, i mali loro, dover fruttificare, e produrre, e confermare quella inestimabile libertà contro gli attentati dei ladroni d'Inghilterra; martiri essi essere, ma martiri di una causa sacra agli uomini, e grata a Dio." Con tali detti ivano queste valorose donne disasperando i mali dei miseri cattivi. Allorchè i conquistatori nelle festevoli brigate e ne' lieti concerti convenivano, non accadea mai che volessero le Caroliniane intervenirvi, e quelle poche che facevano altrimenti, n'erano presso le altre disgraziate: ma che arrivava prigioniero in Charlestown un uffiziale d'America, tosto il ricercavano e con ogni sorta di più onesta cortesia e con ogni segni di osservanza e di rispetto, il proseguivano. Altre nei luoghi più segreti delle case loro convenivano, e quivi addolorate lamentavano le sventure della patria. Altre i mariti loro incerti e titubanti riconfortavano, sicchè preferiron essi all'interesse ed ai commodi della vita un disagioso esiglio, nè poche furon quelle le quali venute per la costanza loro in odio ai vincitori, furon dalla patria bandite ed ebbero i beni posti al fisco.
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