Epperciò privi della necessaria confidenza in sè stessi, soggiacquero. Il fatto d'arme per tanto di Zirl ed il successivo di Brixen da noi già esposto, nei quali le donne del Tirolo più che spartane si dimostrarono e brillarono di chiarissima luce, furono della gloria tirolese l'ultimo ed onorato respiro.
Cuevillas, condottiero d'una banda spagnuola nella Rinja, era sempre da suo figlio di circa dodici anni e dalla sua moglie di ventisei, dappertutto accompagnato, e quella i migliori e più valorosi volontarj, nel combattere sorpassava. In una scaramuccia tolse un giorno colle proprie mani a tre francesi la persona. Quanto non fece in Grecia quella prode Bobolina, alla testa della sua banda? Quanti Turchi non distrusse? Quanti corpi nemici non mise in rotta? A qual genere di vita duro e penoso, non dovett'ella per la liberazione del paese sottomettersi?
Ora se tanti sublimi esempii di virtù patria, di robusto pensare, di carattere virile, ci vengono dalle(372) Americane, dalle Spagnuole, dalle Tirolesi, dalle Greche forniti, dovremmo noi perciò dubitare che possansi quelle virtù riunite nelle donne italiane rinvenire? No, perchè l'indole appassionata, la vivacità della mente, l'ardore generoso, la costanza nei proponimenti, sono peculiari qualità che le nostre donne onorevolmente distinguono. Le sole opportune congiunture per lo sviluppo di tante virtù, finora mancarono. Il nome di patria italiana era in disuso, nessuno all'unione, independenza e libertà di quella(373) penisola pensava; o publicamente a ciò pensare, dimostrava.
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