Solo di piangere in segreto sulla triste sua situazione, alcuni si contentavano. I rivoluzionarj motivi dell'anno 1820 e 21 delle due estremità del continente italiano, quei nobili e gagliardi sentimenti, nelle nostre donne a destar cominciarono, ma lo scopo di quelli non era con bastevole chiarezza manifestato e non davano per sè stessi buona fidanza della loro riuscita, e per dar campo allo slancio dei cuori magnanimi, tempo sufficiente non durarono. Eppure già fin d'allora e con tutte le indicate contrarietà, alcune altamente generose italiane, più non potendo il loro entusiasmo, risvegliatore dei purissimi e caldi affetti contenere, avvantaggio della santa causa, efficacemente il manifestarono. Quante immortali commendazioni tributarsi non deggiono alla principessina della Cisterna che ricca di fervido, profondo ed acutissimo(374) ingegno, intenta con tenace costanza agli studii severi, tanto sul volgar uso inalzata schiva, oltremodo riflessiva; agli allettamenti del fasto, della grandezza della corte, l'amor dell'umanità, la gloria della liberazione della patria, ad ogni affetto antepose? Tal donna con la efficacia della persuasione che dalla sua bocca forza maggiore acquistava, i suoi amici ad intraprendere quella grand'opera incoraggiva, agl'infelici che alla sconfitta di Novara dovettero per dura fatalità soggiacere, recava soccorsi e illesi rendea dalle persecuzioni tiranniche, ai rimanenti che saggie e nobili opinioni nutrivano, salutare conforto apprestava e loro infondea coraggio, generose speranze: ed eziandio, dopo il trionfo degli oppressori, vivo facea serbare il santo ardore di patria.
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Cisterna Novara
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