Nulla dimeno, che abbiano quelle giunte provinciali, al primo impeto dell'invasione resistito e con vigore, il nemico, per quanto fù loro dato, respinto; ad ognuno è ben noto. Ed eziandio che non abbiano esse cessato di agire con quell'energia, attività, ed amor di patria, che primieramente le stimolava, e quello, a' riguardi, considerazioni locali, e spirito di corpo, surrogato, non abbiano, se non dopo un lungo possesso dell'illimitato potere, e dopo che nella loro mente si fosse la falsa persuasione infusa dell'impossibilità della conquista per parte dello straniero e la certezza ideale della sua rovina; non v'ha osservatore politico alcuno in Europa, cui manifesto non apparisca. Fù dunque il principale errore commesso dal popolo, nel non limitare il tempo della durata ed estensione del potere delle giunte. Perciò l'idea generale del loro stabilimento, che vantaggiosissimo, la rivoluzione a consolidare, riputiamo, ci converrà d'afferrare, e quelle parti che gli avvenimenti mostrarono essere difettose, sarà di mestieri additare ed indi con giudizio e ben ponderata riflessione correggere. Vorrebbe il Sigr Lemiere, che la giunta centrale, la prima fosse ad essere stabilita, e dal governo antecedente al movimento popolare, nominata, dalla quale tutte le giunte provinciali etc. emanerebbero. Ma siccome quell'autore, per un popolo dalla tirannia interna, e dall'occupazione straniera oppresso, non iscrisse, ma bensì per la Francia, come attualmente si trova, qualora fosse minacciata ed una prossima invasione straniera paventasse; ne consiegue, non essere quanto da lui si propone, per una guerra d'insurrezione nel caso presente d'Italia, punto adottabile(395). Il suo sistema d
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