ei circoli etc., tratti da quello della guerra della Vandea, non molto dal nostro delle provincie, cantoni etc., differisce: ma in quanto all'origine da lui data alle giunte, palesiamo intieramente opposta opinione. Vorrebb'egli, che il re od il governo esistente, alle sue attribuzioni e funzioni rinunziasse e dalla giunta centrale surrogar si facesse. Quale esser possa il suo scopo per cambiare il governo preesistente con uno supplementario e provisionale, all'epoca dell'invasione, scelto e nominato da quello che a lui cede il luogo; non ci è dato comprendere. Chiaro a chi l'uman core conosca, apparirà certamente, dover assai difficile cosa, per non dire impossibile, riuscire, che il prestabilito governo a spogliarsi del potere per investirne la giunta centrale, acconsenta: poichè in tal modo, publica confessione farebbe della sua incapacità nel maneggio di guerra, epperciò indegno di comandare ad altri uomini dichiarerebbesi. Imperciocchè da tutti è in oggi essenzialmente riconosciuto, che chi al governo d'uno stato si trova, deve saperlo difendere, e se non perviene dalla straniera invasione a liberarlo, per quello, deve morire. E veramente qual codardo e stolto personaggio non rappresenterebbe quel re che all'approssimarsi del nemico, una Giunta centrale, del potere sovrano investisse, per andarsi fuori del rumor degli schioppi e dei cannoni, a nascondere? E quanta impudenza non dimostrerebbe quel re che nell'atto della difesa d'uno stato, lungi dal pericolo tenuto si fosse e nascosto, col togliere dopo ch'è tornata la calma, il potere sovrano dalle mani di quella giunta, che coi suoi lumi, coraggio e fatiche, avesse la vittoria ottenuto?
| |
Vandea Giunta
|