Epperciò dovranno nel minor tempo possibile allontanarsi dal territorio italiano. Esser dovendo, per la circostanza del fatto, le relazioni con le potenze estere, interrotte; nessun maggior danno, rimandando i loro ambasciatori, potrà ridondarne. Un gabinetto cui essere amico d'Italia convenga, non troverà offesa in questa generale disposizione: ma se all'opposto, com'è cosa probabile, non vorrà essere amico per allora, all'insorta nazione; lascierà per alcun tempo, e sotto altri pretesti, il suo ambasciatore, affinchè la rovina della cosa publica, prima di partire, venga efficacemente da lui disposta: e per ultimo ad altro quegli ambasciatori non servirebbero, che a porre ostacoli all'andamento del governo che non fosse legalmente dai rispettivi gabinetti riconosciuto. Pruova di quest'asserzione, facilmente otterremo, purchè la condotta del ministero inglese in tutte le rivoluzioni che da trent'anni sul continente successero, attentamente si ponderi. Si vedrà quel gabinetto, durante la rivoluzione di Francia, spedir a Parigi, lord Malmesburg, incaricato di trattare i preliminari di una pace che non aveva intenzione di conchiudere, ed altro non essere l'oggetto reale di questa missione se non quello di ben da vicino lo stato della republica osservare, uno stuolo d'agenti stabilire per rovesciarla, centralizzare le mire dei malcontenti di Francia, ed il partito inglese per la pace propenso, abbonacciare. Ma di ciò, avuta il direttorio(422) sollecitamente contezza, a partire sul punto da Parigi tosto il costrinse.
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