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      Se mancano le armi di getto, verrassi all'urto con le armi da presso; messo lo schioppo, a traccolla, o gettatolo a terra, ogni volontario, la bajonetta brandisce. Uno o due nemici da trucidare, in prima cogli occhi trasceglie, furioso quindi, contro quelli si avventa; slanciandosi arrabbiato dentro misura, da sotto, i colpi delle lancie schermisce, cento ripetute volte la bajonetta con mirabile, prestezza nel corpo del cavallo conficca, l'insanguinato palafreno, al suolo col lanciere trabocca: fà questi per isvincolarsi dalle staffe e rialzarsi a difesa, ogni sforzo, ma quel volontario gliene toglie il destro, gli si avventa sopra e con le ginocchia, il petto gli preme, ed il micidiale strumento gli figge e rifigge profondamente nel seno. Se con incredibili sforzi, con le braccia, con le armi avviene al Francese di poter tuttavia far difesa, nello Spagnuolo si fà maggior la ferocia, considerazione nessuna è ormai capace di contenerlo,
      colpi mortali, dall'avversario con rovello vibrati, sopporta anzicchè para: insanguinato(433) dispregia le sue ferite; ma si ramucchia coll'inimico, pungendolo, mordendolo, calpestandolo, e con le mani la bocca squarciandogli, o strozzandolo isfogato nel sangue straniero un'odio nobilissimo, al cadavere sottoposto aggomitolato, come leone vicino a morte ruggendo, esala l'ultim'aura di vita. Trecento volontarj in questa disastrosa(434) ma insigne fazione, con bella gloria perirono: ma fù, in poc'ora(435), la colonna nemica intieramente distrutta.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





Francese Spagnuolo