Null'altro, se non l'esecuzione del nostro sistema, oggi rimane ad intraprendere: ed a ciò siamo con fervore, personalmente disposti, tostocchè dagl'Italiani, colla presa delle armi e con ferma volontà, ce ne venga il destro, agevolato! Quel momento, come il più bello della nostra vita considereremo, in che a noi pure, al sublime intento, sarà dato di cooperare e per l'Italia soltanto vivere, o per quella, a suoi difensori, congiunti, esalare combattendo, lo spirito. Agl'Italiani fratelli per tanto, di destar la scintilla fatale ascosa nelle ceneri, oggi appartiene, la quale accendendo ardentissimo foco, i nemici del bel paese, con terribile scoppio, tutti consumi e distrugga.
Nulla rinviensi al mondo, cui l'istante di decisione non sovrasti, dice il cardinale di Retz: ed è il capo d'opera del senno, quello di saper tale momento, conoscere ed afferrare. Che se mai si cade in errore, sopra tutto nelle rivoluzioni degli stati, sorge il pericolo, o di non più scorgerlo, o di non più rinvenirlo. Vienci da mille esempii, tal verità, confermata. Ora facendoci noi a considerare, che nè alla caduta di Napoleone, quando un esercito(451) italiano esisteva, il quale inerte, dal vicerè e da alcuni suoi generali, lasciossi vergognosamente a vil prezzo vendere all'Alemanno; nè alla marcia da Gioacchino, re di Napoli, all'uopo, come diceasi, di unire l'Italia in un corpo solo, intrapresa, nè alle astute suggestioni di lord Bentink e di colui che bruttò maggiormente la nostra patria, vuò dire dell'arciduca Giovanni d'Austria, cose tutte che sebbene con sinistra intenzione bandite, potevano pure l'unione e l'armamento degl'Italiani facilitare, nè al grido di libertà levato in Napoli nel 1820, nè a quello d'unione, independenza e libertà dato nel 1821 dai Piemontesi, gl'Italiani in massa e con ferma volontà, si avvisaron di scuotersi dall'ignominioso letargo; potrebbe alcun dubitare, che questi propizii momenti, furono da essi, se non disprezzati, almeno debolmente accolti, e più coi voti che collo slancio della persona, col sagrifizio delle ricchezze(452), del riposo e della vita, secondati: potrebbe alcun dubitare, noi ripetiamo, che non fosser essi maturi e disposti a risoluzione sublime.
| |
Italiani Italia Italiani Retz Napoleone Alemanno Gioacchino Napoli Italia Bentink Giovanni Austria Italiani Napoli Piemontesi Italiani
|