In Germania si è già innanzi su questa stessa via, e, per procedere più speditamente, nel maggio di quest'anno si sono radunati a Berlino i rappresentanti delle nazioni civili ad un Congresso, di cui accettò il protettorato l'Imperatrice di Germania, e fu presidente d'onore il Cancelliere dell'impero.
Quanto all'Inghilterra, essa negli ultimi cinquant'anni colle sue riforme sanitarie ha già ridotto del 50 per cento la sua mortalità per tubercolosi, e tuttavia, anzichè contentarsene, trae dal già ottenuto nuovo incentivo ad una azione più concorde e vigorosa. Alla testa del movimento sta «l'Associazione nazionale per la prevenzione della tisi e delle altre forme di tubercolosi» alla quale appartengono i nomi più illustri. A cagion d'esempio la seduta dell'Associazione ch'ebbe luogo a Londra il 20 dicembre u. s. venne convocata e presieduta dallo stesso Principe di Galles, e v'intervennero e vi parlarono, oltre alle sommità mediche, i capi dei due partiti politici inglesi, il marchese di Salisbury e lord Rosebery.
In Italia un movimento, nel senso stretto della parola, si è appena iniziato. La voce di alcuni benemeriti tenta di scuotere il paese dalla sua apatia, dimostrandogli la gravità del danno e l'urgenza e l'utilità di provvedere per l'avvenire(1) ma ancora non si è ottenuto quella coordinazione di lavoro e quella universalità di consenso che sono necessarie perchè dalle generose aspirazioni scaturiscano le applicazioni pratiche.
Conviene, adunque, che la questione si agiti nel gran pubblico, sui giornali, cogli opuscoli, colle conferenze.
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