- La tubercolosi produce gravissimi danni economici e morali. - In Italia è meno frequente che in altri paesi, ma non è, come in questi, in via di diminuzione.
Non è possibile determinare con qualche precisione quante siano annualmente le vittime della tubercolosi.
In molti paesi civili i medici hanno dalla legge l'obbligo, quando denunziano un caso di morte, di aggiungere alle generalità della persona anche la causa della morte. In Italia tale obbligo vige dal 1887 per tutti i comuni del Regno, e ogni anno la Direzione generale della statistica pubblica in un volume il riassunto di tali denuncie, le quali, aggruppate in modo logico, e disposte in tabelle sintetiche, rispecchiano mirabilmente la mortalità delle varie provincie del regno secondo le varie malattie, l'età, il sesso, le condizioni di vita, ecc. della popolazione.
Sono volumi preziosi, perchè col dare una specie di fotografia delle condizioni sanitarie del paese, riescono la guida più sicura per coloro che si adoperano a migliorarle, e se qualcosa a riguardo di essi devesi deplorare, si è che per una non lodevole economia i volumi di questi ultimi anni siano più smilzi e meno ricchi di notizie che non fossero i precedenti.
In questi volumi, in cui le cause di morte sono classificate in un elenco nosologico di 154 numeri comprendenti le malattie generali dell'organismo, le malattie contagiose, le diverse alterazioni di tutti gli organi del corpo e le varie specie di morti accidentali e di suicidii, i numeri dal 28 al 35 riguardano le principali forme di tubercolosi, cioè la tubercolosi generalizzata e le sue manifestazioni locali, la tubercolosi polmonare, la meningea, la tabe mesenterica, la scrofola, il lupus, l'artrite e la sinovite fungosa, la tubercolosi delle ossa.
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