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      Gli esperimenti del Villemin hanno fornito la base su cui posa la teoria della tubercolosi, dimostrandola malattia infettiva, trasmissibile per contagio. Essi però non sono valsi a determinare in che propriamente consista quel materiale contenuto nella sostanza tubercolare, quel virus, come si dice dai medici, che ha la facoltà, quando venga introdotto in un animale sano, di trasmettergli la malattia. È forse una sostanza chimica? È un microbio?
      Questo punto essenziale della questione venne risolto dalle famose ricerche di Koch, di cui venne data notizia al mondo scientifico nel 1882. Koch trovò che il virus tubercolare è rappresentato da un bacillo sottilissimo, piuttosto lungo, non dotato di mobilità, il quale può venir coltivato fuori dell'organismo animale, pur conservando la facoltà, quando venga inoculato in un animale sano, di riprodurvi tutti i fenomeni della malattia.
      La scoperta di Koch ha così integrato quella di Villemin, dando forma e significato di essere vivente a quel quid misterioso che si nascondeva sotto il nome di virus.
     
      BACILLI TUBERCOLARI [vedi bacilli]Nella metà inferiore i bacilli sono ingranditi 400 volte, e stanno fra i globuli purulenti dello sputo; nella metà superiore sono disegnati ad un ingrandimento assai più forte.
     
     
      Coll'esperimento d'inoculazione e con la ricerca e la coltivazione dei bacilli, non solo si era accertata la natura infettiva e la contagiosità della tubercolosi, ma si erano dati in mano ai medici i mezzi di determinare per quali vie la tubercolosi si trasmetta.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





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