Parecchi ordini di ricerche hanno assodato che questo dev'essere un modo assai comune di trasmissione della tubercolosi.
Anzitutto per mezzo d'esperimenti su animali venne messa in chiaro la facilità con cui la polvere secca di sputi tubercolari trasmette la malattia. Riferirò a questo proposito quel tipo di esperimento, che mi pare abbia la maggiore efficacia dimostrativa, e venne pubblicato recentemente dal dott. Cornet. Questi in una stanza di circa 76 metri cubi di capacità distese sul pavimento un tappeto insudiciato di sputo tubercolare disseccato, poi dispose 36 porcellini d'India a diversa altezza dal suolo e a diversa distanza dal tappeto; ciò fatto, con una buona scopa soffregò per alcuni minuti il tappeto, sollevando così una nube di polvere, che, naturalmente, era inspirata dagli animali. Questo procedimento venne ripetuto 4 volte (il 9, l'11, il 15 e il 17 di uno stesso mese) ed ebbe il seguente risultato: dei 36 animali, 35 contrassero la tubercolosi!
Ma si dirà: e lo sperimentatore non seguì la sorte de' suoi animali? - Lo sperimentatore, conoscendo la gravità del pericolo, aveva preso le sue precauzioni. Il corpo era ricoperto da un mantello che arrivava fino a terra, la testa tutta avviluppata in un panno ben chiuso, salvo in corrispondenza degli occhi, ove due strette aperture erano difese da garza fitta, ma ancora trasparente; sulla bocca e sul naso era applicato uno strato di ovatta di tale spessore che appena permetteva il respiro.
Eppure, chi lo crederebbe?
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India Cornet
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