- Il latte di vacche tubercolose può trasmettere la malattia. - La bollitura basta a renderlo innocuo. - Convenienza di combattere la diffusione della tubercolosi negli animali. - Modi e mezzi per raggiungere questo scopo.
Nella diffusione della tubercolosi ha molta importanza il fatto, che la malattia è assai frequente negli animali, i quali possono trasmettercela colle loro carni e col latte.
La diffusione colle carni non è la più temibile, anzitutto perchè nelle città, cioè negli aggregati di popolazione ove si mangia più carne e la tubercolosi è più diffusa, esistono di solito dei macelli pubblici, nei quali le carni che potrebbero essere dannose vengono sequestrate. Inoltre, la maggior parte della carne viene mangiata dall'uomo adulto, ed in questo il tubo intestinale, dove colla carne arriverebbero i bacilli, presenta ben poca predisposizione ad ammalare di tubercolosi. Si aggiunga che la vera carne, anche quando la tubercolosi negli animali è molto avanzata, è sempre assai povera di bacilli, e quanto agli altri organi (come fegato, polmone, intestino, ecc.), se i bacilli vi son numerosi, vi hanno già prodotto tali alterazioni che a nessuno potrebbe venire in mente di usarne come cibo. Da ultimo, e questo è il più, la carne si suol mangiare cotta, e la cottura vi uccide i bacilli.
Il miglior consiglio, ad ogni modo, è di dare l'ostracismo alle cosidette carni al sangue, che possono essere veicolo, non solo di tubercolosi, ma di altre gravi malattie, e di curare che l'azione sterilizzante della cottura arrivi fin nelle parti più centrali del pezzo di carne; il che, se questo è voluminoso, non si ottiene in così breve tempo di cucinatura come ordinariamente si crede.
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