A ciò si aggiunge un'alimentazione variata, sostanziosa e così abbondante, che a prima giunta non sembrerebbe tollerabile. Inoltre si eccita l'attività della pelle con frizioni secche con flanella, o con frizioni umide stimolanti, o con qualche bagno. Ai malati s'insegna a non tossire che quando è necessario per l'espettorazione, e si danno norme rigorose riguardo allo sputo, comminando a chi non le osservasse l'espulsione dallo stabilimento.
In breve, i cardini su cui posa l'efficacia dei sanatorii nella cura della tisi sono: l'aria pura, l'alimentazione abbondante e un relativo riposo della mente e del corpo, sotto la guida e la sorveglianza di un medico diligente, dotto e di sano criterio.
La cura dei sanatorii è la cura più naturale della tubercolosi, perchè essa non agisce che aiutando la natura. Nel Cap. II abbiamo già veduto come in gran numero di persone esistano dei focolai tubercolari spontaneamente guariti o in via di guarigione; ebbene, nei sanatorii i malati si tengono nelle condizioni più propizie, perchè questi fenomeni di resistenza dell'organismo si manifestino più frequenti, più rapidi e più vigorosi.
Non deve far meraviglia che la Germania, la quale, per la prima ha veduto sorgere nel proprio territorio un vero sanatorio, quello del Dr. Brehmer, ed è fra le nazioni che pagano un tributo più elevato alla tubercolosi, sia stata anche la prima a volere che il beneficio di siffatte istituzioni non fosse riserbato soltanto ai ricchi, ma venisse esteso anche alla popolazione operaia, la quale in un paese industriale è così numerosa, e rappresenta tanta parte nella prosperità della nazione.
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