- È preferibile il farli in montagna. - Condizioni favorevoli della località. - Importanza di un'abbondante provvista d'acqua. - Disposizioni interne dello stabilimento. - Le gallerie pel riposo. - Capacità dei sanatorii. - Costo. - Alimentazione dei ricoverati - Personale di servizio.
Siccome gl'indizi di un serio movimento per la costruzione dei sanatorii va manifestandosi in diverse regioni d'Italia, ed è certo che questa istituzione sarà tanto più apprezzata e favorita, quanto più sarà conosciuta dal pubblico, così reputo utile di riassumere brevemente le norme che l'esperienza fatta in Germania e in Isvizzera dimostrò più vantaggiose per la loro costruzione e il loro funzionamento. Queste norme, si può dire che sieno le stesse in tutti i sanatorii; soltanto su qualche punto ci sono delle divergenze d'opinione, intorno alle quali l'esperienza troppo breve non ha peranco deciso.
L'ubicazione rappresenta il punto più controverso, poichè mentre alcuni danno decisamente la preferenza ai sanatorii in alta montagna, sopra i 1000 metri, altri considerano l'altezza come un fattore affatto secondario.
I primi ricordano, come già da gran tempo sia universalmente riconosciuta la benefica influenza del clima di montagna sul decorso della tisi, e l'azione innegabile ch'esso manifesta attivando la digestione e la respirazione, migliorando la costituzione del sangue, eccitando il sistema nervoso e favorendo la scomparsa della febbre.
Al che gli altri rispondono, che quantunque non si possa negare che il clima di montagna presenti quei vantaggi che sono affermati dai suoi sostenitori, tuttavia non esercita alcuna influenza specifica sulla tubercolosi, giacchè una influenza non meno benefica sul decorso di essa esercitano dei climi ben diversi, per esempio il clima della Riviera mediterranea e dell'Egitto, e il clima dell'alto mare.
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