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      E neppure sono da consigliare delle costruzioni a più di tre piani (sotterraneo, pian terreno e primo piano), perchè pei malati il salir le scale riesce sempre seccante e penoso, e un ascensore viene a costar troppo, non tanto per la costruzione, quanto per la forza che lo muove e l'inserviente che lo fa funzionare.
      Il fabbricato giova sia solido e massiccio per resistere alle intemperie, e difendere i locali che contiene dagli eccessi della temperatura esterna; lo si colori in chiaro per dargli un'apparenza più gaia. Le scale siano comode e fatte di pietra, affinchè, data l'eventualità di un incendio, non siano le prime ad essere divorate dal fuoco.
      Con grande cura è da studiare la distribuzione dei diversi locali del sanatorio e il loro ammobiliamento. Io ne tratterò qui per sommi capi, rimandando il lettore, che ne volesse sapere di più, a un lavoro pubblicato or non è molto dal Dr. Nahm, direttore del sanatorio di Ruppertshain(9).
      I locali che servono pei malati devono aver tutte le finestre rivolte verso sud.
      Le camere contengano al massimo cinque letti, poichè quanto maggiore è il numero dei letti, tanto meno sicura è la quiete notturna di chi vi riposa. Non manchino le camere a un letto solo per gli ammalati incomodi agli altri, o aggravati, o colpiti da malattie trasmissibili.
      Considerato che le camere devono restare aperte giorno e notte, può bastare che ad ogni malato corrispondano 30 metri cubi d'aria, e riescono inutili speciali disposizioni per la ventilazione artificiale.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134

   





Ruppertshain Nahm