Non si può negare che questo svantaggio ci sia, ma esso è compensato largamente da parecchi vantaggi, e specialmente dal seguente: il buon funzionamento di un sanatorio è fondato essenzialmente sul medico che gli sta a capo, poichè il medico, oltre al dirigere i servizi in modo che concorrano tutti, senza attriti e senza squilibri, allo scopo cui l'Istituto intende, deve conoscere uno per uno i suoi malati, ricordare le peripezie della loro malattia e accompagnarli passo passo in tutte le particolarità della cura. Ora, ciò non riesce possibile con un numero troppo grande di malati, quand'anche il medico abbia l'aiuto di uno o più assistenti. S'aggiunga, che la vita che si conduce negli istituti troppo grandi perde quel carattere di famiglia che agisce in modo così benefico sul morale, e conseguentemente sul fisico del ricoverato, e che la sorveglianza diventa insufficiente anche per parte delle persone di servizio, le quali, per quanta buona volontà ci mettano, non riescono a conoscere che parte dei ricoverati.
Ad illustrazione di quanto ho esposto reputo utile d'aggiungere il prospetto e la pianta del pian terreno del sanatorio di Heiligenschwendi, di 120 letti, che Berna ha costrutto in vicinanza del lago di Thun, a 1140 metri sul livello del mare. Consta del pianterreno e di un primo piano, ed è suddiviso in un fabbricato principale e due padiglioni laterali, uniti tutti doppiamente fra loro per mezzo di un corridoio chiuso e della galleria del riposo. Come appare dalla pianta, due sono le sale di riunione che stanno ai lati della sala da pranzo; l'una serve per gli uomini, l'altra per le donne, giacchè, il sanatorio (esempio da non imitarsi) alberga malati dei due sessi.
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Istituto Heiligenschwendi Berna Thun
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