Per dare un esempio del personale occorrente per un sanatorio popolare, riferirò come in quello di Loslau, nella Slesia, costruito testè per 90 malati, ci siano: un medico, che dirige tutto il servizio interno, un economo, la cui moglie sorveglia la lavanderia e la cucina, tre infermieri, una cuoca aiutata da quattro ragazze, una lavandaia, un uomo di fatica pratico di giardinaggio, un macchinista e un fuochista; in tutto quindici persone.
Limitato così il numero delle persone che attendono allo stabilimento, si comprende come, nonostante l'abbondante alimentazione dei malati, le spese d'esercizio possano venir coperte da una diaria di tre o quattro lire al giorno per persona.
CAPITOLO IX.
Conclusione.
Credo che chi mi ha seguito fin qui avrà acquistato la consolante convinzione, che oramai la scienza ci dà modo di liberare l'umanità dal più grave de' suoi flagelli, e che una popolazione intelligente, la quale fermamente lo voglia, può liberarsi dalla tubercolosi, come, per esempio, la Germania ha saputo liberarsi dal vaiuolo.
La lotta contro la tubercolosi, però, è assai più difficile che non quella contro il vaiuolo, perchè questo si vince semplicemente con un innesto, che rende il nostro organismo terreno sterile pel principio infettivo, mentre la tubercolosi (almeno per ora) non è malattia che si combatta con un vaccino, e tanto meno con farmaci più o meno specifici; per misurarsi con essa convien sbarrarle diverse vie d'offesa, e rinforzare le difese che ci ha dato la natura.
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