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      Per evitare questa forma di contagio converrà che il malato, tossendo, tenga la mano dinanzi alla bocca, che non dia baci, e parlando, non si tenga troppo vicino a chi sta con lui; inoltre che le forchette, i cucchiai; i bicchieri, ecc., usati da lui non si usino da altri, o si usino solo dopo una buona lavatura con acqua bollente.
      I sani non devono mai dormire nello stesso letto coi malati.
      Non si permetta mai che una tubercolosa allevi o governi un bambino, e tanto meno lo allatti; e del pari non si affidi l'istruzione dei bambini a persone tubercolose.
      Ai tisici non dovrebbe essere concesso di vendere sostanze alimentari, massime quelle che si mangiano crude.
      B) Si ha la trasmissione per mezzo dello sputo secco quando gli sputi, lanciati dal malato nel fazzoletto o sul pavimento o sui tappeti o sulle pareti della camera, vi si disseccano e diventano friabili. Ripiegando il fazzoletto, o strisciando con scarpe, scope, strascichi di vesti od altro sul pavimento o sulle pareti, od anche sbattendo i tappeti in locali chiusi, si staccano minutissime particelle di sputo, che, trascinato dall'aria, entrano con essa nei polmoni, e vi producono la malattia. Esse possono riuscire di danno non solo ai sani, ma anche alle persone già tisiche, diffondendo la malattia a parti del polmone che fin allora ne erano state risparmiate.
      Son questi i modi più importanti, perchè più frequenti, di trasmissione della tubercolosi.
      I malati di petto, pertanto, nell'interesse proprio ed in quello di chi li assiste, devono non sputar mai altrove che nella sputacchiera, e usare di una sputacchiera tascabile quando escono di casa.


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Contro la tubercolosi
di Giulio Bizzozero
Treves Milano
1899 pagine 134