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      Ma due metodi ci si offrivano; e in prima quello enunciato nell'avvertimento, cioè di servirci del lavoro fatto per prima bozza e dargli un tale sviluppo che ogni discorso divenisse un libro, e l'opera tutta non un saggio sulla storia della scienza ma la storia della scienza nel suo senso compiuto. Questo modo però di trattare il subbietto ci parve che avesse un difetto essenziale, che sorgeva dall'aspetto sotto cui consideravamo la storia militare. Infatti noi la consideriamo come espressione della societá, e perciò credemmo dover in essa e per essa scovrire le condizioni della societá e lo stato del suo scibile, cioè tutto ciò che il grado di civiltá di un popolo costituisce. Ora niun dubbio vi è che per tesserla come storia sotto questo aspetto, bisognava far conoscere lo stato delle scienze esatte e naturali. Era anche piú necessario di dare alle scienze morali, come la legislazione, l'economia pubblica, la filosofia e la letteratura, uno sviluppo corrispondente alla loro importanza, per la tesi che sosteniamo e per il nesso e le moltiplici relazioni che sono tra esse e la scienza della guerra; perché un esercito è una societá compiuta, meno la famiglia, ond'è piú artificiale e piú difficile ad esser diretta nelle sue operazioni. Per tutto ciò trovammo che non si poteva che indicar solo e non mostrare come queste scienze tutte avevano seguíto quasiché parallelamente le stesse fasi che le militari, e che avevano tutte conferito di spontaneo concerto ad operare tutte quelle successive modificazioni che hanno finito per trasformare la societá antica in quella del medio evo e questa nella moderna.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361