Ecco come il generale Foy si esprime nella Guerra della penisola da esso dettata (pagina 259, libro quinto): - "Il genio della distruzione ha le sue sublimi rivelazioni, le quali risvegliano una potenza di pensiero superiore a quella che presiede alla creazione della poesia e della filosofia, e la piú alta parte dell'arte, la strategia, è filantropica nei suoi svolgimenti".
Chiara è la concordanza de' due autori i quali partendo l'uno dalla filosofia e l'altro dalla guerra, giungono ad esporre la stessa veritá, base del nostro lavoro.
Avendo cosí dimostrato il nesso della guerra con le scienze fisiche e morali, dovemmo per il metodo adottato trattare piú particolarmente le quistioni secondarie della guerra e farne apparire le relazioni ed il nesso con le principali; per cui profittammo della militare Antologia, di cui il benemerito redattore fu compiacente a permetterci d'inserire una serie d'articoli che avevano per fine di risolvere alcune quistioni della scienza che importanti ci sembrano e che sono le seguenti:
1. La guerra è una scienza?
2. Si può col solo entusiasmo popolare combattere con successo eserciti regolari?
3. Vi sono dei limiti nella scienza della guerra, nella sua applicazione, che derivano dallo spazio, dal tempo e dagli accidenti locali? questi ostacoli possono dal genio essere sormontati? i metodi possono contribuirvi? i grandi capitani fanno scuola? fino a che punto la loro azione è circoscritta? le guerre fatte ad un popolo barbaro sono sufficienti a stabilir la riputazione di un gran capitano?
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