Ed appoggiandoci ai fatti sí ben narrati dai due indicati storici, potemmo mostrare che entrata la Francia nella carriera di rilevar sé e il mezzogiorno di Europa e ritornare al tempo anteriore al trattato di Utrecht, la spedizione di Russia era necessaria; che la riuscita era possibile ma non durevole; che cominciava piucché terminava una serie di guerre; e che la rovina era possibile e poteva e doveva divenir estrema, come il fatto ha dimostrato; e finalmente che il quadro delle guerre della rivoluzione è istruttivo oltremodo, giacché si vedono tanta gloria, tanti sagrifizi, tanti sforzi, tanti uomini superiori e il genio piú vasto che l'arte e la scienza conti nella storia far sí che la Francia, che da Filippo Augusto quasi in ogni regno aveva fatto delle riunioni, degli acquisti e conquiste, dopo ventiquattro anni di guerre sia la sola ch'è rientrata nei limiti che aveva un secolo fa, anzi un po' diminuita, al contrario dei suoi nemici che si sono di tutte le rovine da essa fatte impinguati. Eppure queste guerre han potentemente modificato il mondo sotto tutti gli aspetti civili, politici, commerciali e morali; per cui se si vuol misurare geograficamente, sono tristi i risultamenti per la Francia; considerati sotto l'aspetto del cammino della societá, offrono una vasta importanza: ma che non perciò ne soffre la grave veritá che non si può lottare alla lunga con molti, che si trae profitto da' prodigi propri come dagli errori degli avversari, ma che è piú che leggerezza il fondare un sistema su fortuiti ed incerti accidenti che possono e non possono realizzarsi, ma che compromettono la sorte de' popoli e ciò che di piú caro essi hanno.
| |
Francia Europa Utrecht Russia Francia Filippo Augusto Francia
|