Nel terzo tratteremo dello stato dell'istessa scienza dal medio evo fino alla scoverta della polvere. Nel quarto dalla scoverta della polvere fino all'abdicazione di Carlo quinto. Nel quinto da quest'ultima epoca fino al trattato di Westfalia. Nel sesto da questo fino al "trattato di Passarowitz. Nel settimo da quest'ultimo fino alla rivoluzione francese. Nell'ottavo da questa al congresso di Vienna. Nel nono esporremo i rapporti delle scienze belliche colla letteratura e colle belle arti, determineremo in quale scientifica categoria la guerra possa essere considerata e quale sia l'importanza dello studio di essa per la sua pratica applicazione come arte, e termineremo col riassumere tutto quanto dicemmo nei nostri discorsi. Confidiamo che il piú dei lettori voglia prender diletto da una scienza di cui è tanta l'importanza e l'altezza che piú addentro si guarda e piú s'ama.
DISCORSO II
Delle differenze tra la scienza militare degli antichi e quella de' moderni.
Avendo nel primo nostro discorso dichiarato i legami che ha la scienza militare con le altre tutte, mostreremo ora in questo le differenze di essa scienza tra' vari popoli in tempi diversi. E perché la piú chiara ed esatta distinzione si è quella fra antichi e moderni, cosí riserbando ad altro luogo il parlar d'altre cose attinenti all'arte della guerra, terremo qui ragionamento dei caratteri particolari i quali separano le usanze guerriere degli antichi da quelle de' popoli moderni, e dimostreremo come tali differenze risultino dallo stato civile e dalla istruzione scientifica delle nazioni.
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Carlo Westfalia Passarowitz Vienna
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