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      Le macchine antiche, importanti negli assedi, erano di quasi nessuna importanza nelle battaglie. Al che aggiugni la ristretta azione della cavalleria, la quale essendo disposta in ordine profondo e non operando mai contro la infanteria nemica se non quando i suoi ordini erano sciolti, si limitava a combattere solo la cavalleria. Al contrario oggidí la cavalleria combatte co' fanti, particolarmente se è secondata da un'agile artiglieria. La quale inferioritá delle antiche armi ausiliarie produceva come principale effetto la superioritá della difesa all'attacco.
      Gli antichi eserciti si componevano di soldati scelti tra uomini giá educati a un tale scopo ed erano perciò facilmente governati. Né le cognizioni geografiche o l'importanza del tempo erano per un capitano dell'antichitá se non secondarie, il che succede appunto tutto all'opposto per un capitano de' moderni tempi. Quegli ridotto ad operare con una ordinanza forte da per sé ed appoggiandosi ad essa, aveva tutto sotto gli occhi, ed a renderlo grande bastava il merito tattico; laddove questi dev'essere strategico, vale a dire dee saper dirigere e muovere le sue truppe su terreni che non vede. Quindi il primo va giudicato dalle sue azioni, il secondo dalla sua corrispondenza; dappoiché l'uno poteva riparare gli errori de' suoi collaboratori, essendo ciò in sua balía, l'altro non giá, perché fuori del suo potere. Ci resta ora a determinare come lo stato della societá tra gli antichi e delle scienze economiche, politiche e morali, esatte e naturali si palesi nelle loro composizioni, nelle armi e negli ordini da essi adottati; ci rimane a stabilire fino a che punto i loro militari ordinamenti hanno avuto potere sopra gli avvenimenti istorici.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361