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      L'Occidente era occupato militarmente dai barbari: non vi era altro che il clero il quale conservava vita, vigore ed ordini e cercava convertire i conquistatori che una societá invilita non aveva potuto respingere. L'islamismo sorgeva in questo periodo e minacciava l'Europa delle sue conquiste e delle sue dottrine. Le scienze morali in Oriente si riducevano al sincretismo della scuola di Alessandria, ed il merito di quella etá è riposto nei santi padri, i quali nella doppia lotta che il cristianesimo sosteneva col paganesimo e coll'eresia, spiegarono eloquenza, sapienza e forza d'animo; ma la tendenza all'ascetismo, che doveva nascere dallo spettacolo del mondo e delle sue vicende, dovette privare gli eserciti dei caratteri piú vigorosi, i quali cercarono ne' deserti e nei chiostri di esercitare il coraggio nel martirio. Le scienze esatte decadevano, le naturali erano soperchiate dalla magia e dalla tendenza mistica degli alessandrini a spiegare i fenomeni non con l'analisi de' fatti naturali ma con le cause occulte e fuori di essi. Le arti si risentivano dello stato delle scienze, delle quali sono sempre il lento ma costante riflesso.
      Nelle contrade occidentali la decadenza era piú compiuta, il clero meno istruito che nell'Oriente, e le invasioni de' barbari non lasciavano altra disposizione che il terrore o la rassegnazione; il perché l'immaginazione era sbalordita e la ragione inerte. Le scienze esatte e naturali si perdettero intieramente in queste contrade le quali sono oggidí sí colte.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





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