I suoi successori ne seguirono le impulsioni con minore intelligenza, e spariti Wallstein e Gustavo, la guerra fatta secondo le regole della scienza non rinacque se non con Turenna in quelle sue belle campagne di Germania. L'ingegno del Montecuccoli si formava in posti secondari, per indi innalzarsi all'altezza di quei che fissarono le strategiche pratiche e ne trasmisero alla posteritá i precetti. Gli eserciti poco numerosi, mobili e disciplinati per quanto comportavano la loro composizione ed i metodi che si seguivano, facean sí che la guerra fosse piú di movimenti che di posizioni.
L'imperfezione dei sistemi amministrativi, benché superiori agli antecedenti, era supplita dalla durezza con la quale trattavansi i paesi nemici e dai soccorsi che trovavansi negli amici; ma questo sistema fece sí che la guerra dei trent'anni fosse la piú devastatrice e arrestasse la civiltá negli Stati ove fu combattuta, i quali erano giá in progresso poiché subirono questa pruova senza soccombervi. Possiamo ora riassumere il fin qui esposto dicendo che se i piani di guerra non erano scientificamente stabiliti, vi era però uno scopo, un nesso tra le operazioni; ed in effetto quelle operazioni sono citate dai moderni capitani come modelli da venire imitati tanto per le marcie che per la scelta de' campi e pel passaggio dei fiumi: in particolare la marcia di Gustavo da Magonza al Leck, il suo campo di Norimberga ed il passaggio del sopraddetto fiume, operato in faccia al nemico di viva forza e preparato e protetto dall'artiglieria(15).
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