Nel nostro quarto discorso facemmo vedere come la polvere da sparo avesse influito sulle fortificazioni e sulla guerra di assedio, e che ciò che avea piú caratterizzato il progresso del disegno era il sostituire i bastioni alle torri; il che era un immenso passo nella difesa, giacché da diretta rendevasi fiancheggiante, perciò piú compiuta e spinta fino al punto che l'operazione del nemico di penetrare sotto i rampari sarebbe stata inutile, se prima non avesse spento i fuochi di fianco. Questa direzione data alla scienza della fortificazione, riassunta nelle opere del conte di Pagan e di tutta la scuola degl'ingegneri italiani che abbiamo citata, si proseguiva con miglioramenti che rendevano il disegno piú compiuto mercé l'adozione di nuove opere avanzate, e cosí la difesa si trovava renduta superiore all'attacco, finché non si fosse trovato il metodo di estinguere i fuochi di fianco e di spingersi al coperto colle parallele. In effetto la difesa di Ostenda che nel 1601 occupò tre anni Spinola; quella di Leida anteriore a questa, nel 1574, che si sostenne contro le forze spagnuole; quella di Anversa dove l'italiano Giambelli contraccavò con arte ed ingegno le operazioni ardite del suo compatriota Barrocchi, che dirigeva i portentosi lavori che si facevano dall'esercito guidato da Alessandro Farnese; il ponte sulla Schelda gittato dall'esercito assediante, sono imprese ricche di scienza e di valore e dimostranti come le scienze e le arti che vi dovevano concorrere erano avanzate(16), mentre possono sostenere a nostro credere il paragone dei giganteschi ed intelligenti lavori fatti nell'isola di Lobau nel 1809 per domare il Danubio e decidere la sorte della guerra.
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