lplaquet, che avevano combattenti superiori di numero a quelle di Rivoli e di Marengo ed eguali alle altre di Austerlitz e Fridland, fertili in risultamenti guerrieri ed in effetti politici. In questo secondo periodo il piú importante spettacolo di tattica si osserva nella guerra tra Pietro primo e Carlo decimosecondo: in essa si perfezionava l'esercito svedese, ed il russo facea presagire quei progressi che ora gli dánno tanta parte nei destini dell'Europa e dell'Asia.
La strategia si vantaggiava in questa epoca. Il general Jomini ha detto nel suo Quadro analitico essere la strategia la scienza di far la guerra sulla carta, poiché il primo piano d'operazione di una guerra intrapresa si traccia appunto nel gabinetto, modificandosi poi nell'applicarlo dal generale che deve eseguirlo, anche sulla carta e nella sua tenda; val quanto dire che si sottomettono tutte le forze materiali alle investigazioni ed ai calcoli scientifici dell'intelligenza umana. Adunque i progressi della strategia son pruova in questa epoca di una civiltá progrediente. Or non vi ha dubbio che le guerre di Luigi decimoquarto non sieno state precedute da ciò che dicesi "piano di campagna", giacché stabilivasi in esse una serie di operazioni ipotetiche fondate su dati conosciuti e si cercava di prevederne gli effetti. Anche l'invasione dell'Olanda nel 1672 fu eseguita strategicamente, come lo addimostra la controversia tra il ministro ed i generali sulle operazioni da farsi, poiché l'opinar di un politico in materia guerresca fa chiaro esser la guerra una scienza che si appara per teorica, indipendentemente dalla sua pratica(23). Dimostrata l'esistenza della strategia, faremo osservare come nel primo periodo venendo rese facili le marcie e le mosse dal piccol numero d'uomini di cui componevansi gli eserciti, il genio strategico ebbe maggior campo di svilupparsi.
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