Perciò l'architettura, l'idraulica e le arti manuali erano in quel movimento ascendente che lascia tracce tali da ferire l'intelletto meno disposto ad osservare.
Indicando sul principio di questo discorso lo stato dell'Europa a parte a parte ed il marchio che lo caratterizza, abbiamo giá fatto presentire quale fosse lo stato sociale dell'epoca ch'esaminiamo. Inoltre ne risulta una piú compiuta cognizione dallo stato dello scibile qui sopra indicato. Pur nondimeno riassumeremo e svilupperemo queste idee per rispondere alla quarta delle quistioni che ci siamo proposte.
Non può essere contrastato che l'elemento monarchico riassumeva e dirigeva la societá in quell'epoca, che questo carattere era visibile e spinto ai suoi ultimi confini in Francia e che l'Europa intiera, meno che l'Inghilterra dopo il 1688, l'Olanda e la Svizzera(29), seguiva questa generale tendenza, stimandola una necessaria dittatura per dar pace o almeno ordine al mondo europeo, stanco dalle lotte del genio feudale e delle dispute religiose. Quindi la potenza regia si presentava come suprema moderatrice, circondata di tutti i prestigi della sua organizzazione e avvalorata dai pubblici bisogni ch'essa sola potea soddisfare. In effetto l'aristocrazia feudale da impetuosa opposizione si trasformò in gentil cortigiana e non cercava piú il suo splendore nell'abbassamento del trono, ma bensí nel riflesso della grandezza di questo. Il clero stesso, malgrado ciò che vi era di sacro nel suo ministero, di forte nella sua organizzazione e di vivace ne' suoi antecedenti, seguí l'esempio della nobiltá e al dire di un severo ma eloquente censore, Lamennais, abbandonò tutta la sua indipendenza e divenne un ornamento ed un appoggio del trono.
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