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      Per il che si sentiva sempre piú il bisogno d'impadronirsi delle grandi comunicazioni, dei gran passaggi dei monti o dei fiumi; e tutto ciò dovea avere per ultima conseguenza il non costruire le piazze di guerra che nei punti strategici(38), riconosciuti per tali dal calcolo scientifico e dall'esperienza delle guerre giá combattute su quel teatro.
      Considerate le fortificazioni sotto questo punto di vista generale, ci resta a determinare lo stato della scienza nelle sue relazioni colla guerra di assedio e determinare se in questo periodo progredisse l'attacco o la difesa. Tutti gli sforzi degl'ingegneri tendeano al medesimo fine: a ristabilire l'equilibrio fra l'attacco e la difesa; equilibrio che i metodi posti in opera dal Vauban avevano rotto a favor dell'attacco. Tutto ciò che si escogitò pel fine sopra indicato dai sapienti nell'arte può ridursi a tre principali mezzi:
      1. Il defilamento o sottraimento, cioè il mezzo di dare alle opere della piazza un dominio sulle alture che la circondavano a tiro di cannone, in modo da non esserne dominate, da nascondersi anche alla vista, da sottrarsi alle infilate di attacco, dando fino al profilo, fino al fiancheggiamento, fino al comando delle opere le condizioni necessarie per dominare il terreno circostante e per avvicinarsi il piú possibile al desiderato punto di vedere senza esser visto. Fu però riputato ottimo risultamento di un buon disegno quello di sottrarre le fortificazioni e le loro disposizioni a chi voleva attaccarle e per indispensabile preliminare ne faceva la riconoscenza.


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Della Scienza militare
di Luigi Blanch
Laterza Bari
1910 pagine 361

   





Vauban