L'amministrazione militare come parte di un tutto doveva livellarsi ai progressi dell'arte e ai bisogni che dai suoi metodi derivavano. Ammessa una base ed una linea d'operazione, nasceva il bisogno di legare il soggetto e l'oggetto per mezzo di convogli che rinnovavano le munizioni da guerra e da bocca; e in queste guerre si vede, come ad Olmutz nel 1758, una perdita di un convoglio decidere di tutta la campagna. E l'illustre Laudon vide cominciar la sua gloria in questa occasione. Del resto benché il corpo dei militari amministratori fosse organizzato regolarmente e spesso, siccome in Prussia, un uffiziale generale di nome ne avesse la somma direzione, pur nondimeno il sistema delle requisizioni suppliva a quello dei magazzini, e la Sassonia ricorda ancora l'increscevol soggiorno dei prussiani nella guerra dei sette anni, come la Polonia quello dei russi e l'Annover quel dei francesi. Pure malgrado questi mali presso che inevitabili, quando si paragona ciò che si soffriva dai popoli nelle guerre del decimosesto ed anche del decimosettimo secolo, si dee convenire che vi era progresso cosí nei costumi come nell'ordine amministrativo. Gli spedali stessi risentivansi dello stato di una societá ove l'arte di guarire aveva seguito i passi di tutte le scienze e di tutte le arti delle quali si compone e da cui nasce.
La disciplina divenne severa, le punizioni furono quasi crudeli, e negli eserciti alemanni e russi specialmente credettesi che il bastone fosse per dir cosí un talismano il quale potea degradando l'uomo elevarlo ad eroe, e si giunse a tal punto che gli uffiziali recavansi quasi ad onore l'esser prodighi di gastighi di simil natura e crudeli nel farli applicare.
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